lunedì 3 marzo 2014

Un'altra triste storia

Timothy Evans, mi é capitata sotto gli occhi questa notizia, di un 
uomo ingiustamente condannato alla pena capitale, rivelatosi poi innocente.
Inghilterra,  Notting Hill, London, in una cupa  casa di Rillington Place,
Vivono Timothy Evans, gallese, con la moglie Beryl e la figlia Geraldine.
E' certo che l'armonia familiare fosse compromessa, con frequenti litigi
tra la coppia, pare che Beryl fosse incapace di condurre una casa e che 
Timothy iniziasse a bere. Nel novembre 1949 la situazione si complica,
con una seconda gravidanza di Bheryl ed il proposito della coppia di abortire,in anni in cui l'aborto era ancora vietato in Inghilterra.
A questo punto la situazione si complica veramente, pare che un vicino si
incarichi di procurare l'aborto ed al suo rientro a casa Timothy trovi la moglie
morta, dopo qualche giorno si presenta alla polizia, che in un sopraluogo ai
primi di dicembre trova nascosti nella lavanderia i due corpo di Beryl e
Geraldine. Timothy è sopraffatto dagli eventi, in stato confusionale, e gli
viene estorta una confessione, riconosciuto colpevole, condannato all'impic-
cagione, eseguita nel 1950.
Tre anni dopo, nel giardino del vicino, un impiegato postale, John Christie,
sono rinvenuti i cadaveri di alcune donne, due delle quali sepolte ancora
prima che la coppia Evans si trasferisse in quella casa.
Entra in scena allora un uomo "grande", Ludovic Kennedy, tenace e coraggio-
so giornalista, che combatte i torti giudiziari, e nel 1966 Timothy Evans, 16
anni dopo la sua impiccagione, ottiene la grazia "postuma" e viene ricono-
sciuto un risarcimento ai suoi famigliari.
Consolazione amara.
Una immagine recente di Notting Hill


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